Lo xenon (o xeno) è un gas nobile presente a tracce nell’atmosfera terrestre. Tramite scarica elettrica produce una luce azzurra e questa sua proprietà l’ha reso famoso per la fabbricazione di lampade, flash per la fotografia, luci stroboscopiche, laser ecc.
Lo xenon è dotato anche di proprietà biologiche grazie alle quali viene utilizzato come anestetico, ma non è tutto. Pare, infatti, che funzioni anche come attivatore di una proteina (HIF-1 alfa) che a sua volta attiva la produzione di altre proteine, fra cui l’epo. Un documento del 2010 redatto dal Research Institute del Ministero della Difesa russo definisce le linee guida per la gestione del gas negli atleti. Lo xenon deve essere utilizzato prima delle gare per migliorare le prestazioni e, successivamente, per accelerare il recupero fisico. La dose raccomandata è una miscela 50:50 di xeno e ossigeno, inalato per pochi minuti, preferibilmente prima di andare a dormire. L’azione del gas continua per 48-72 ore.
I benefici verificati sono: il miglioramento delle capacità cardiache e polmonari, la riduzione dell’affaticamento muscolare, l’aumento di testosterone e il miglioramento dell’umore.
Alle olimpiadi invernali di Sochi, l’emittente tedesca WDR accusò la Russia di utilizzare inalazioni di xenon per favorire la produzione di epo negli atleti. Vladimir Uiba, il capo dell’agenzia federale biomedica russa, si difese allora dichiarando che in realtà le inalazioni di xenon non erano vietate dalla Wada e che non c’era nessuna prova scientifica che attestasse la validità dello xenon rispetto alla produzione di epo negli esseri umani (gli studi sono stati effettuati solo sui topi). Inoltre, l’inalazione di xenon pare avere gli stessi effetti fisiologici che si possono ottenere tramite l’allenamento in quota, pratica legale e mai contestata.
Di fatto, dal momento che lo xenon viene inalato per potenziare artificialmente l’assorbimento, il trasporto e la consegna di ossigeno, è difficile pensare che non si tratti di una pratica di dubbia legalità. E infatti il presidente dell’agenzia mondiale anti-doping, Craig Reedie, al termine delle olimpiadi di Sochi aveva promesso di analizzare la situazione e prendere relativi provvedimenti. Così è stato fatto e il 17 maggio il Comitato Esecutivo Wada ha approvato la modifica della lista delle sostanze proibite introducendo lo xenon fra gli stabilizzanti e attivatori dell’eritropoiesi. Le modifiche entreranno in vigore fra tre mesi e tutti i risultati precedentemente ottenuti sono da considerarsi legali.