Sull’ultimo numero della rivista trimestrale “Nutrition Bulletin” della British Nutrition Foundation (BNF) è stata pubblicata una review dal titolo “Probiotics and health: a review of the evidence”. I probiotici sono microrganismi vivi, principalmente batteri, che in teoria, se somministrati in quantità adeguate, danno benefici di vario tipo alla persona che li assume. In realtà, all’aumentato interesse verso queste sostanze non corrisponde una maggiore chiarezza nella comunicazione: l’obiettivo di questa revisione è quello di esaminare le prove attuali sugli effetti dei probiotici sulla salute, concentrandosi in particolare sul sistema immunitario, con l’obiettivo di fornire un quadro più chiaro possibile. Sono stati analizzati più di 100 studi originali, meta-analisi e revisioni sistematiche in cui si utilizzavano varietà di diversi ceppi (è importante ricordare che l’efficacia dei probiotici è ceppo-specifico, il che significa che ogni singolo ceppo probiotico deve essere sottoposto a test per valutare i benefici potenziali per la salute). Nel complesso, nonostante la diversità dei ceppi utilizzati negli studi inclusi in questa revisione, non vi è prova che i probiotici siano genericamente benefici per la salute, anche se esistono benefici in situazioni specifiche. Studi condotti su pazienti con sindrome dell’intestino irritabile mostrano una riduzione dei sintomi, quando trattati con selezionati ceppi probiotici, pur sottolineando che anche nel gruppo placebo sono stati registrati effetti positivi. L’evidenza dell’efficacia dei probiotici in pazienti affetti da costipazione è limitata, anche se alcuni studi hanno provato che specifici ceppi possono portare sollievo ai pazienti che soffrono di stitichezza. Un buon numero di ceppi probiotici sono invece efficaci nel prevenire la diarrea associata ad antibiotici e, in genere, hanno effetto positivo in caso di diarrea acuta, in particolare nei bambini. Studi che hanno valutato l’effetto preventivo dei probiotici nel contesto del comune raffreddore e infezioni influenzali mostrano che i ceppi studiati non hanno abbassato l’incidenza degli episodi, ma ne hanno ridotto la durata, il che suggerisce che ci possa essere un contributo all’efficienza del sistema immunitario nella lotta contro il comune raffreddore. Le prove finora non suggeriscono che i probiotici siano efficaci nel prevenire o curare le allergie o nel trattamento di eczema. Tuttavia, alcuni ceppi probiotici sembrano ridurre il rischio di sviluppare eczema, se assunti da donne in gravidanza e nei loro bambini nei primi anni di vita.
di Mia Dell’Agnello